Ho visto in anteprima la prima stagione di Tiny Pretty Things, una serie TV Netlix sulla danza che unisce le atmosfere del film Il Cigno nero a una storia di genere thriller in salsa teen drama, in maniera simile a serie TV come Pretty Little Liars, Elite e Gossip Girl. Tiny Pretty Things è disponibile in streaming su Netflix dal 14 dicembre 2020 e, pertanto, dopo un’attenta visione, sono pronta a parlarne con una recensione rigorosamente senza spoiler.
Pertanto, in questo mio articolo ti parlerò di tutto ciò che devi aspettarti da questa serie televisiva, che risulta il prodotto televisivo perfetto per coloro che cercano un nuovo guilty pleasure fatto da storie d’amore e di amicizia, ma anche da rivalità e competizioni adolescenziali, unite ad intrighi e a colpi di scena. Nei prossimi capitoli, infatti, ti fornirò anche alcune informazioni sulla trama e sul cast, mentre leggendo il capitolo dedicato alla recensione, invece, potrai sapere cosa aspettarti da questa serie televisiva.
Fatte queste premesse iniziali, immagino che sarai impaziente di scoprire tutte le anticipazioni su Tiny Pretty Things, vero? In tal caso ti invito a metterti seduto bello comodo e prenditi giusto qualche minuto di tempo libero, per leggere con calma questa mia recensione in anteprima. Prima di iniziare, però, ricorda di attivare le notifiche tramite l’avviso che ti viene mostrato nel browser. Inoltre, seguimi sui social network (mi trovi su Facebook, Twitter e Instagram), per restare sempre aggiornato sui contenuti che pubblico. Arrivati a questo punto, ti auguro una buona lettura e, soprattutto, una buona visione!
Indice
Tiny Pretty Things: trama, cast, streaming
Prima di parlarti di Tiny Pretty Things nel capitolo dedicato a quella che è la mia recensione, lascia che ti introduca brevemente e, rigorosamente senza spoiler, la trama di questa serie TV tratta dall’omonimo romanzo di genere young adult di Sona Charaipotra e Dhonielle Clayton.
Le vicende sono ambientate alla Archer School of Ballet, un’esclusiva scuola di danza classica frequentata da studenti di diverse classi sociali. Tra tutti spicca Cassie Shore, una tra le più talentuose ballerine dell’istituto. La ragazza, però, a ridosso di un importante evento, è vittima di un gravissimo incidente, dato che viene spinta giù dal tetto della scuola da una misteriosa figura incappucciata.
Nonostante ciò, la caduta di una ballerina rappresenta l’ascesa di un’altra: alla Archer School of Ballet arriva Neveah Stroyer, una ragazza il cui straordinario talento nella danza potrebbe essere in grado di offuscare quello delle sue compagne, dando così nuovamente inizio a un’accesa competizione.
Chi ha tentato di uccidere Cassie? E per quale motivo? La ricerca della verità porterà alla luce tutti i segreti finora celati, coinvolgendo, in un modo o nell’altro, gli studenti ma anche gli insegnati.
Per saperne di più su questa serie televisiva, ti consiglio di leggere il mio articolo di approfondimento in modo da conoscere altre informazioni relative al cast, alle stagioni e agli episodi.
Tiny Pretty Things recensione
Il mondo della danza classica è, di per sé, molto affascinante ma, nonostante ciò, è piuttosto noto che questa disciplina sportiva e artistica sia piuttosto complessa da praticare e che, quindi, si rivolga soltanto ai pochi capaci di sacrificare completamente corpo e mente.
In quest’ottica, infatti, la serie TV Netflix Tiny Pretty Things si dimostra particolarmente efficace nel saper raccontare le notevoli sfide che un gruppo di ballerine di danza classica devono affrontare, le quali, disposte anche a superare i loro limiti, sono costrette a mettere in atto un devastante e autodistruttivo percorso di perfezionamento fisico, pur di ottenere un ruolo da protagonista nel balletto.
Nel raccontare la brutalità e la competitività del mondo della danza, quindi, questa serie TV Netflix si avvicina al film Il cigno nero. Per tal motivo, coloro che avevano amato la storia e le atmosfere della visionaria pellicola di Darren Aronofsky rimarranno sicuramente soddisfatti da questo forte richiamo presente nella serie TV, forte di numerose scene di danza messe in atto dagli stessi attori che, per lo più, sono prima di tutto dei ballerini professionisti.
Il punto di forza di Tiny Pretty Things è però anche dato dal fatto che, a livello narrativo, si sviluppa incentrandosi su quelli che sono gli elementi più apprezzati da una tra le più importanti fette di pubblico di Netflix, ossia coloro che vanno a nozze con qualsiasi serie televisiva che abbia con protagonisti degli adolescenti alle prese con misteri, intrighi e colpi di scena, come per esempio Riverdale, Pretty Little Liars, Elite e Gossip Girl.
La storia di Tiny Pretty Things, infatti, in maniera simile a Elite, inizia a seguito di un tentativo di omicidio e, sapientemente celando l’identità del carnefice, per mantenere alto il livello di suspense e di mistero dalla prima all’ultima puntata, si pone l’intento di raccontare come la caduta, fisica ma anche metaforica di una ballerina, sia l’occasione di ascesa per un’altra.
È, infatti, proprio a causa dell’incidente di Cassie che, alla Archer School of Ballet, arriva Neveah, una giovane che, nonostante il suo talento, era stata inizialmente scartata soltanto per via del colore della sua pelle, un elemento che diventerà poi punto di forza per la scuola, la quale si pone, solo all’apparenza, l’intento di essere maggiormente inclusiva.
Il suo arrivo, però, rischia di mettere in ombra Bette e June, due tra le più dotate ballerine dell’Istituto che, da sempre, sono in competizione tra loro, costantemente spinte dalle rispettive famiglie al raggiungimento della perfezione assoluta.
Tra amicizie più o meno di circostanza, nuovi amori e agguerrite rivalità, il percorso di Neveah alla Archer School of Ballet sarà lungo, estenuante e, soprattutto, ricco di numerose insidie. La ragazza, infatti, non è affatto ben vista dalle compagne di classe: farà la stessa fine di Cassie?
Sulla base di quanto analizzato finora si può facilmente comprendere come Tiny Pretty Things abbia, sulla carta, tutti gli ingredienti per conquistare il pubblico di Netflix. Purtroppo, però, nonostante l’intento sia lodevole, la serie TV è, a conti fatti, mal sviluppata dal punto di vista della sceneggiatura ed è caratterizzata da numerose scelte narrative discutibili, oltre che da troppi espedienti narrativi costantemente al limite della credibilità.
Il risultato, quindi, è un prodotto televisivo che straborda di tematiche come per esempio il razzismo, i disturbi alimentari, la grassofobia, l’omofobia, l’auto accettazione, la falsa inclusività, le violenze sessuali, la dipendenza farmacologica e persino l’autolesionismo.
Tuttavia, tutti questi elementi, che dovrebbero rappresentare le colonne portati della struttura narrativa, sono gettati totalmente alla rinfusa nella sceneggiatura, come se per preparare un piatto degno di uno Chef stellato bastasse mettere sul fuoco una padella con tutti gli ingredienti necessari alla ricetta, senza preoccuparsi di mescolarli con cura o di cucinarli separatamente, ognuno con i giusti tempi.
In conclusione, quindi, coloro che non si preoccupano troppo delle incongruenze e dei pasticci narrativi e guardano le serie TV senza troppe pretese, potrebbero trovare in Tiny Pretty Things il loro prossimo guilty pleasure da bingewatchare in un pomeriggio.
Chi invece, nonostante apprezzi la semplicità e, a volte, la superficialità delle serie TV di genere teen drama, non è affatto disposto a scendere a compromessi, potrebbe ritrovarsi inferocito, dopo aver divorato tutto d’un fiato quello che è un mappazzone bruciacchiato e scondito, nonostante sia stato servito su un piatto d’argento e con posate d’oro.
Nonostante tutto, però, tra un plier e relever gli appassionati delle serie TV non potranno fare altro che divorare la prima stagione di Tiny Pretty Things all’uscita in streaming su Netflix, rimanendo totalmente stregati dal mondo della danza classica.
In qualità di affiliato Amazon, ricevo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul sito Web.