Parasite è un film di genere thriller e drammatico diretto da Bong Joon-ho. È il primo film sudcoreano a vincere il Premio Oscar come “Miglior Film“.
In questo mio articolo troverai innanzitutto alcune informazioni sulla trama e sul cast del film. Inoltre, potrai vedere anche il trailer ita, sapere dove vedere Parasite in streaming e, in particolar modo, leggere la mia recensione.
Detto ciò, se adesso sei impaziente di saperne di più, ti invito a prenderti giusto qualche minuto di tempo libero, per leggere tutto ciò che ho preparato per te. Prima di iniziare, però, attiva le notifiche tramite il browser, premendo sul pulsante Consenti nell’avviso che ti viene mostrato. Inoltre, seguimi sui social network (mi trovi su Facebook, Twitter e Instagram), per restare sempre aggiornato sui contenuti che pubblico. Arrivati a questo punto, non mi resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, una buona visione!
Indice
Parasite: trama, cast, trailer
La trama di Parasite vede come protagonista Ki woo, un ragazzo appartenente a una famiglia povera ma molto unita. La vicende hanno inizio quando Ki woo inizierà a lavorare come sostituirlo tutore del figlio di un ricco magnate. A seguito di questo evento, il ragazzo riuscirà a procurare un lavoro anche a tutti gli altri membri della sua famiglia. Tuttavia, l’avidità e la discriminazione di classe minacceranno il rapporto simbiotico appena formatosi con la ricca famiglia Park.
Nel cast del film qui di seguito elencato puoi trovare attori già conosciuti per aver lavorato con il regista Bong Joon-ho, come per esempio Song Kang-ho, ai più noto per il suo ruolo nel film Snowpiercer.
- Song Kang-ho: Kim Ki-taek
- Lee Sun-kyun: Park Dong-ik
- Cho Yeo-jeong: Choi Yeon-kyo
- Choi Woo-shik: Kim Ki-woo
- Park So-dam: Kim Ki-jung
- Lee Jung-eun: Gook Moon-gwang
- Park Myeong-hoon: Geun-se
- Chang Hyae-jin: Kim Chung-sook
- Jung Ziso: Park Da-hye
- Jung Hyeon-jun: Park Da-song
- Park Seo-joon: Min-hyuk
Parasite: streaming
Ti stai chiedendo come vedere Parasite in streaming, in quanto vorresti vedere il film Premio Oscar, ma non puoi o non vuoi acquistare il Blu Ray o il DVD?
In tal caso, ti interesserà sicuramente sapere che la pellicola potrebbe essere disponibile gratuitamente su alcune piattaforme di streaming in abbonamento come Netflix o Amazon Prime, per esempio. In alcuni casi, invece, potrebbe essere disponibile all’acquisto o a noleggio.
A tal proposito, per maggiori informazioni al riguardo, fai riferimento al riquadro che trovi qui di seguito.
Parasite: recensione
Che cosa significa essere ricchi e cosa vuol dire essere poveri? Secondo la più semplice definizione del dizionario, gli aggettivi ricchezza e povertà vengono attribuiti in relazione al possesso di beni o denari oppure in base alla disponibilità, in misura maggiore o minore, di mezzi di sussistenza. Metaforicamente parlando, però, può essere definito ricco anche chi detiene in abbondanza qualcosa di non prettamente materiale, rispetto a colui che è povero perché ne è privo.
La definizione e, conseguentemente, la rappresentazione di ricchezza e di povertà, in relazione alle differenze sociali tra gli individui, sono tra le tematiche centrali di Parasite. Si tratta di una pellicola indipendente, diretta dal regista sudcoreano Bong Joon-ho e vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes 2019 che, grazie ai suoi toni tragicomici, si concentra sulla lotta di classe e si interroga su cosa comporti la ricchezza e la povertà dal punto di vista umano.
Ki-woo Kim e sua sorella Ki-jung – due dei protagonisti di questa storia sapientemente raccontata dal regista noto per i film Okja e Snowpiercer – sono poveri: i due ragazzi vivono nei bassifondi di Seul e abitano in un minuscolo e puzzolente scantinato, dove l’acqua calda e l’elettricità sembrano quasi un lusso. I loro genitori non hanno un lavoro ma, insieme, i membri della famiglia Kim sopravvivono, grazie ai sussidi di disoccupazione e svolgendo, con un po’ di furbizia, lavoretti di fortuna.
I coniugi Park, invece, sono esattamente l’opposto della famiglia Kim: profumati e imbellettati, possiedono una consistente ricchezza, tant’è che, seppur trascorrano molto tempo separati, abitano con i loro figli in un’ampia e moderna villa in collina. Sono inoltre circondati dalle attente premure dei loro domestici, che si assicurano che la loro vita sia sempre confortevole e rilassata.
A dispetto del titolo, Parasite non introduce elementi legati al mondo dell’horror o del soprannaturale, ma racconta soltanto una storia verosimile, raffigurando due realtà molto distinte tra loro. Due mondi che sarebbero stati destinati a non incontrarsi mai, se non fosse stato per una serie di eventi concatenati: grazie all’aiuto di un amico, prima Ki-woo, poi Ki-jung e, successivamente, anche gli altri due membri della famiglia Kim, inizieranno a lavorare presso le dipendenze dei Park, ma nulla andrà come previsto.
Sulla base di queste premesse, si potrebbe erroneamente pensare che Parasite non sia una pellicola così innovativa, dal momento in cui porta sul grande schermo una storia con la classica morale da “il principe e il povero”. In realtà, però, seppur la pellicola non voglia osare sul piano narrativo, arricchisce lo spettatore, portandolo a riflettere su quale sia il vero significato della ricchezza, attraverso il racconto di una storia che, oltre a essere lo specchio della società coreana, ben si adatta anche al mondo occidentale moderno.
Parasite viene, infatti, definito come un “heist movie al contrario”: i Kim non vogliono rubare le ricchezze materiali dei Park, ma desiderano migliorare la loro posizione sociale, conquistando una ricchezza ben più astratta e interiore. Ki-woo Kim, per esempio, cerca di entrare all’università, la sorella Ki-jung vorrebbe essere ammessa alla scuola d’arte, mentre i loro genitori, non riuscendo a trovare un impiego, sono sprofondati nel gradino più basso della scala sociale. Al contrario, il più piccolo dei Park studia arte terapia, mentre la sorella prende lezioni private d’inglese.
A tal proposito, uno tra gli aspetti più interessanti del film è proprio la rappresentazione delle differenze sociali attraverso una messa in scena verticale: la prima inquadratura sulla vita della famiglia Kim è incentrata sulle vetrate che, partendo dallo scantinato in cui vivono, si affaccia al livello della strada. Invece, per portare lo spettatore alla villa della famiglia Park, il regista segue gli attori in una strada in salita.
In Parasite, inoltre, le abitazioni stesse sembrano essere i comprimari dei protagonisti: nel corso della pellicola la magione soleggiata dei Park si rivelerà non soltanto un luogo di lavoro, ma arriverà ad assomigliare a un vero e proprio Paradiso in Terra. In un’altra scena del film, invece, il piovoso ritorno a casa dei Kim sembra rappresentare una discesa negli Inferi. Lavorando presso i Park, i Kim si troveranno continuamente a salire e scendere: le scale in salita sono quelle che portano verso le stanze padronali, mentre quelle in discesa servono per accedere alla dispensa e alla cantina.
Se, però, nelle mani di un altro regista, Parasite avrebbe potuto semplicemente essere una commedia grottesca, grazie alla sensibilità di Bong Joon-ho verso i temi legati all’uguaglianza sociale, questo film si trasforma in un’occasione per affrontare tematiche riguardanti anche il legame parassitario che si crea tra la ricchezza e la povertà.
I membri della famiglia Kim si insinuano tra quelli della famiglia Park come se fossero dei parassiti che strisciano in un’abitazione alla ricerca degli avanzi. I Kim scopriranno però di essere i protagonisti di un disegno più complesso, dal momento in cui saranno anche gli stessi Park a vivere da parassiti, approfittando della loro disponibilità, oltre che nutrendosi dei loro sogni e delle loro speranze.
È una vera e propria commedia degli equivoci quella che viene messa in scena da Bong Joon-ho: i poveri e i ricchi hanno reciprocamente una relazione parassitaria, ma i primi sono ulteriormente parassitati da coloro che si trovano in condizioni ancora più sfavorevoli. Chi è, dunque, il vero parassita? Il regista lascia aperta l’interpretazione, mostrando lo scheletro nell’armadio di ciascuna faccia della medaglia: i poveri non sono del tutto innocenti e i ricchi non sono del tutto spregevoli. Non ci sono né vinti né sconfitti, ma soltanto due elementi della società che hanno bisogno l’uno dell’altro.
Qual è, inoltre, la vera ricchezza? Quella materiale o quella interiore? Non ci sono risposte giuste o sbagliate a queste domande, poiché i poveri sognano di essere ricchi e i ricchi giocano a essere poveri. Ma se per il pubblico gli interrogativi di Parasite non possono trovare risposta, la critica ha le idee ben chiare: il film è stato selezionato per rappresentare la Corea del Sud nella categoria Miglior film in lingua straniera ai Premi Oscar 2020.
In qualità di affiliato Amazon, ricevo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul sito Web.