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Doctor Strange – la recensione del nuovo film Marvel

Tra i supereroi del Mondo Marvel ci sono personaggi differenti tra loro: tra miliardari filantropi, super soldati e scienziati esposti ai raggi gamma, mancava al cinema la storia di uno stregone. Con una vicenda travagliata alle spalle, fatta di sceneggiature mai entrate in produzione, Doctor Strange arriva finalmente al cinema grazie alla regia di Scott Derrickson.

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Il Dottor Stephen Strange è un brillante neurochirugo. Un vero e proprio specialista della medicina moderna, disposto a mettere da parte gli affetti personali e le relazioni tra colleghi, pur di guadagnare il suo primo posto sul podio della scienza. La storia del suo alter ego Marveliano, il Doctor Strange, trova finalmente spazio al cinema grazie all’attore inglese Benedict Cumberbatch.

Non c’era scelta migliore dell’ex Sherlock Holmes per vestire i panni dello Stregone Supremo!

A differenza del consulente investigativo nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, il personaggio di Doctor Strange non è un genio della logica, quanto invece un mago della chirurgia. La trasposizione cinematografica non si limita a raccontarne le origini, ma offre anche una visione sul percorso interiore del personaggio.

Doctor Strange – Da chiurgo a stregone

In seguito a un disastroso incidente stradale che gli compromette l’uso delle mani, Stephen Strange si trova costretto a rinunciare al lavoro. Incapace di darsi per vinto e in un momento di sconforto, si reca in Nepal a Kathmandu, venuto a conoscenza della presenza di una figura mistica che potrebbe restituirgli l’uso delle mani. Questa, chiamata l’Antico, sembra essere dotata di poteri taumaturgici.

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Una realtà che il Dottor Strange fatica ovviamente ad accettare. Ma sarà proprio mettendo in dubbio le sue conoscenze scientifiche che Stephen Strange sarà in grado di accettare l’esistenza di un mondo fatto di magia e di dimensioni alternative, adottando così alcuni principi e insegnamenti mistici.

Una trasposizione cinematografica forte di uno stile grafico caleidoscopico: mondi paralleli, universi specchio e palazzi capovolti che farebbero invidia a Escher, trovano ampio spazio e vengono messi in risalto dalla tecnologia del 3D.

Una storia raccontata però con un ritmo alternato, a volte un po’ troppo lenta e a volte un po’ troppo veloce. Se da una parte viene dato ampio spazio al lavoro e al successivo addestramento del Dottor Strange, vengono presentati in maniera frettolosa personaggi come l’antagonista Kaecilius e l’aiutante Mordo. Le motivazioni sull’ostilità del primo appaiono poco credibili agli occhi del pubblico, mentre all’aiutante viene dato un semplice ruolo di supporto, con la vaga promessa che ne sapremo di più in un sequel.

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Persino l’Antico, malgrado l’ottima interpretazione dell’attrice Tilda Swinton e del suo look androgino, ottiene un posto marginale nel film, offrendo pochi spunti di riflessione sul personaggio, su alcune sue scelte e sulle sue origini.

Doctor Strange – Il tempo per salvare il mondo

Ciò che invece costituisce la parte più interessante del film è la riflessione sul concetto del tempo e della morte. Stephen Strange è un chirurgo e, in quanto tale, la sua ossessione è quella di sconfiggere in qualche modo la morte, salvando ogni giorno delle vite. Non è un caso come lui sia legato all’orologio che porta al polso, simbolo dello scorrere del tempo e non solo bene di lusso, appartenente al suo passato da ricco neurochirugo. E’ quindi per questo motivo che Strange si avvicina con curiosità ad oggetti mistici che gli permettono di modificare le leggi spaziotemporali.

Stephen Strange sceglie persino di rifiutare il titolo di Maestro, preferendo per sé l’appellativo di Doctor Strange. Ciò ribadisce la sua volontà di salvare delle vite: Sephen Strange manterrà fede alla sua promessa e, se non potrà più farlo come chirurgo, allora lo farà come stregone.

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Questa non la prima volta che vediamo al cinema la storia delle origini di un personaggio Marvel, ma il film Doctor Strange si aggiudica un posto sul podio tra i migliori film Marvel. Basta con queste armature tecnologiche d’avanguardia e con gli arroganti Dei Asgardiani! Benvenuto Doctor Strange, facciamo largo alla magia e al misticismo!


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