Da Mindhunter a L’Alienista, passando per Manhunt: Unabomber: in quest’articolo analizzo come la profilazione criminale viene affrontata in alcune popolari serie TV.
Ma che cos’è questa branca della criminologia e perché è così importate? Prima di iniziare a leggere questa mia recensione devi sapere che la definizione del profilo criminale è uno strumento comportamentale e investigativo utile per stilare il profilo dei soggetti, al fine di portare alla loro cattura. Questa tematica è stata portata all’attenzione del grande pubblico grazie a serie TV come Law & Order: Criminal Intent, Profiler – Intuizioni mortali e Criminal Minds.
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Indice
Da Mindhunter a L’Alienista: la profilazione criminale nelle serie TV
Stati Uniti, 1977: Holden Ford, personaggio immaginario della serie TV Mindhunter, è un agente speciale dell’FBI esperto in negoziazione degli ostaggi. Holden non è però pienamente soddisfatto del proprio lavoro e decide quindi di rivolgere la sua attenzione alla psicologia criminale, stringendo una collaborazione con Bill Tench, agente dell’unità di Scienze Comportamentali.
Nel tentativo di risolvere alcuni difficili casi di omicidio, i due provano un nuovo tipo di approccio per cercare di comprenderli: eseguiranno interviste ai più famosi assassini degli Stati Uniti, per indagarne la psiche e cercare di intuire il loro modo di operare.
Prima ancora che termini come serial killer e profilazione criminale fossero ampiamente diffusi, i due agenti si fanno pionieri di questo studio, analizzando i comportamenti che muovono le azioni dei pluriomicidi.
Qualche decennio più tardi, nel 1995, nella serie televisiva Manhunt: Unabomber, l’Unità di Scienze comportamentali dell’FBI accoglie invece con un applauso la nuova generazione di criminal profiler, che rappresenta ormai un aspetto della criminologia diffuso nell’unità di polizia.
La strada però è ancora in salita e tempi bui attendono il Federal Bureau of Investigation, in particolar modo l’agente profiler Jim Fitzgerald. Tratte da una storia realmente accaduta, le vicende raccontano di una serie di omicidi causati da ordigni artigianali inviati via posta da un terrorista, soprannominato Unabomber.
Tocca quindi a Jim Fitzgerald, e alla nuova generazione di agenti, riuscire dove altri hanno fallito. L’agente analizza le lettere e il manifesto di Unabomber, per delineare un profilo criminale con lo scopo di analizzare, comprendere e anticipare le sue mosse.
Torniamo indietro nel tempo: nella serie TV L’Alienista, la città di New York del 1896 è sconvolta da una serie di omicidi, che hanno come vittime giovanissimi bambini e ragazzi , poveri ed emarginati, che si prostituiscono in alcuni locali della città travestiti da donna. Se chi si aggira nell’ombra, non è Jack Lo Squartatore, allora chi compie questi orrendi omicidi?
Risolvere questo crimine non è facile e il difficile compito viene affidato al dottor Laszlo Kreizler, un Alienista (oggi definito psicologo), che vuole indagare i disturbi mentali che affliggono l’uomo. Laszlo Kreizler e il suo team di collaboratori improvvisati – l’illustratore John Moore e la segretaria del capo della polizia, Sara Howard – dovranno creare un profilo psicologico dell’assassino per catturarlo, basandosi sui dettagli dei suoi delitti.
Che cosa quindi accomuna queste tre serie televisive distribuite su Netflix? Prima di tutto la volontà di esplorare l’evoluzione della procedura di analisi del comportamento dei criminali, che oggi prende il nome di profilazione criminale.
Mindhunter, Manhunt: Unabomber e L’Alienista hanno principalmente come denominatore comune la tematica della profilazione criminale e, di conseguenza, la difficoltà di imporre questo metodo rivoluzionario nella gestione di un’indagine criminale. Nella serie vi sono anche diverse altre tematiche e punti in comune da mettere in risalto.
Ne è un esempio la tematica che riguarda il ruolo della donna nella società moderna, argomento affrontato principalmente nella serie Mindhunter e L’Alienista, pur sotto aspetti diversi. In Mindhunter, il personaggio femminile di maggior spicco è quello della psicologa Wendy Carr, liberamente ispirato a quello della professoressa Ann Wolbert Burgess.
Wendy Carr è una donna forte e indipendente ed è la prima a credere nell’innovativo progetto di Holden Ford e Bill Tench. Per la dottoressa è un’idea rivoluzionaria intervistare gli assassini con lo scopo di delineare dei profili comportamentali, che potrebbe essere di spunto anche in altri ambiti didattici.
Nella serie TV L’Alienista, vi è invece il personaggio di Sara Howard che, seppure rivesta un ruolo secondario, risulta un comprimario femminile capace di spiccare all’interno della società, grazie alle sue eccezionali doti intuitive. È quindi interessante far notare anche quest’ultima figura, specialmente considerando che cui L’Alienista è ambientata a fine ‘800, in un periodo in cui la donna aveva un ruolo marginale.
Un altro aspetto che le serie TV hanno in comune è la difficoltà di condurre le indagini utilizzando metodi innovativi e progressisti. In entrambe, i personaggi incontrano spesso degli ostacoli che li rallentano o impediscono loro di proseguire con le indagini. Purtroppo, il più delle volte a causare questi imprevisti sono persone anti-progressiste che non condividono queste idee moderne, schernendole.
Un concreto esempio di questa teoria lo si può vedere nella serie TV Manhunt: Unabomber, nella quale si racconta come l’analisi dello stile di scrittura delle lettere e del manifesto di Unabomber fu fondamentale per delineare il suo profilo criminale, sebbene si trattasse di un elemento probatorio considerato singolare.
Prima di essere processato, infatti, Unabomber cercò di sfruttare questa singolarità a suo favore, tentando di far invalidare le prove a suo carico. In sua difesa sostenne che la linguistica forense era un campo di studio senza precedenti; di conseguenza l’analisi del manifesto non avrebbe dovuto essere utilizzata come prova.
Una notevole difficoltà nel condurre le indagini accompagna anche i personaggi di L’Alienista e Mindhunter che, rispettivamente, sono ostacolati da un corpo di polizia corrotto e scettico. Sarà però proprio la linguistica forense e la profilazione criminale l’importante chiave di svolta per queste serie televisive.
Vi sono quindi diversi punti in comune in queste serie TV che sembrano anche citarsi a vicenda: in L’Alienista vediamo Laszlo Kreizler compiere gli stessi passi di Holden Ford che intrattiene conversazioni con famosi assassini, nel tentativo di comprendere i disturbi della mente umana.
Sempre in L’Alienista, Laszlo Kreizler, John Moore e Sara Howard analizzano le lettere ricevute dall’assassino con lo scopo di individuare l’idioletto, cioè l’insieme di usi linguistici caratteristici di un individuo. Questa sarà la stessa tecnica che il profiler Jim Fitzgerald userà per l’analisi del manifesto di Theodore Kaczynski nella serie Manhunt: Unabomber.
Un altro tra i punti in comune riguarda quelli che, nella serie Mindhunter, vengono definiti i “tre pilastri fondamentali dell’indagine criminale”: il movente, cioè la motivazione che spinge un assassino ad agire, i mezzi, ossia le abilità e le conoscenze che lo aiutano nei suoi scopi, e le opportunità, intese come le occasioni che lo spingono ad agire. Oltre a questo, in entrambe le serie televisive si sostiene l’importanza dell’immedesimazione: entrare nella mente del killer è necessario per capire il suo modus operandi e il suo movente.
Gli avvenimenti delle tre serie televisive citate, sebbene non cronologicamente collegati, sono legati dalla stessa tematica e dalla stessa volontà di far riflettere sull’importanza delle innovazioni. In un suo articolo pubblicato nel 2007 per la rivista ALTEREGO, la criminologa Roberta Bruzzone, figura di riferimento in Italia in quest’ambito, parlava della diffusione della profilazione criminale come argomento di cultura popolare, proprio grazie a film e serie TV.
Alla luce di quest’analisi è consigliata quindi la visione delle serie televisive citate nell’ordine in cui queste sono state elencate all’inizio di quest’articolo (Mindhunter, Manhunt: Unabomber e L’Alienista) per comprendere e approfondire al meglio la tematica della profilazione criminale, oltre che le iniziali difficoltà di diffusione di questo ramo della criminologia.
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