
Grazie a Netflix, ho visto in anteprima Bridgerton 1, la prima stagione di questa serie TV in costume creata da Shonda Rhimes che racconta una storia di matrimonio e di scandalo nell’alta società inglese del 1800. Ecco cosa ne penso, con questa recensione in anteprima senza spoiler.
Indice
Di cosa parla Bridgerton?

Tratta dalla serie di romanzi di Julia Quinn, Bridgerton è una serie romantica e sensuale in costume che, ambientata nell’età della reggenza inglese, racconta l’amore e l’amicizia, attraverso le vicende quotidiane di una famiglia inglese.
Ogni libro e, conseguentemente ogni stagione della serie TV, racconta la storia di un personaggio differente e tra i protagonisti principali vi sono i numerosi membri della numerosa famiglia Bridgerton, da cui prende il titolo la serie televisiva.
Se vuoi saperne di sulla trama, sui personaggi e sulle stagioni di questa serie televisiva, ti invito a leggere il mio articolo di approfondimento dedicato a dove vedere Bridgerton in streaming.
Bridgerton: recensione della stagione 1

Ho avuto la possibilità di vedere la prima stagione di Bridgerton in anteprima, per poter scrivere questa recensione in anteprima che stai per leggere.
A tal proposito devi sapere che, se ami le serie TV in costume, ti consiglio di assolutamente di vedere questa serie televisiva che, prodotta da Shonda Rhimes, si distingue innanzitutto per il suo cast particolarmente inclusivo, dato che vede la presenza di diversi attori neri e asiatici in ruoli da protagonisti.
La sua coinvolgente storia di intrighi e misteri è ambientata nel 1800 e vede come protagonista assoluta Daphne Bridgerton, una giovane donna in età da marito. La maggiore delle sorelle Bridgerton è intenzionata a sposarsi, ma nel raggiungere il suo obiettivo non è disposta a scendere a compromessi: l’unione dovrà avvenire soltanto con una persona che ama davvero.
Per poter avere la possibilità di temporeggiare, e avere così il tempo di scegliere il partner giusto, Daphne inizierà una frequentazione con Lord Simon Basset, il Duca di Hastings, un uomo che, al suo contrario, non è interessato a instaurare alcuna relazione duratura.
Grazie alla loro finta relazione, però, i due avranno la possibilità di intraprendere un percorso di crescita personale, tramite il quale potranno comprendere quelle che sono le gioie e i dolori di una relazione, nell’ottica di un matrimonio.
Nonostante le sue premesse iniziali, la serie TV Bridgerton va, fortunatamente, completamente al di là dei soliti cliché romantici, per farsi portatrice di numerose tematiche femministe le quali risultano, ancora oggi, di fondamentale importanza: prima tra tutte quella che riguarda il ruolo della donna in una società maschilista.
Degna di nota è anche la rappresentazione che la serie TV mette in atto per quella che é l’idea del matrimonio in una società ottocentesca. Tale tematica, inoltre, risulta attuale ancora oggi: per molte donne, infatti, il matrimonio è ancora un concetto idealizzato, che rappresenta il più importante traguardo della propria propria vita.
Come si può riflettere, durante la visione delle 8 puntate che compongono la prima stagione di Bridgerton, il matrimonio, però (nel 1800 ma anche nel 2020) è un punto di partenza e non di arrivo. Inoltre, questo non deve essere costituito da un’unione frettolosa tra due persone che conoscono poco l’una dell’altra, ma deve rappresentare la necessità di costruire un legame duraturo nel tempo, assieme al proprio compagno per la vita, in un percorso fatto di compromessi e di aiuti reciproci.
Inoltre, tra gli argomenti più significativi trattati nella serie TV vi sono quelli che invitano a scoprire la propria sessualità , ma senza farne un argomento tabù. Tali riflessioni risultano particolarmente promosse da quelli che sono alcuni personaggi secondari – ma non per questo di minore importanza – della serie televisiva.
In conclusione, quindi, non aspettatevi la solita serie TV in costume, ma una storia ricca di misteri e intrighi che, partendo da quella che è l’identità nascosta di una figura amante degli scandali dei membri dell’alta società inglese (una sorta di antenata di Gossip Girl), utilizza l’erotismo di Outlander, per ribadire quelle che sono le più valide tematiche femministe sull’indipendenza femminile e sul matrimonio, in maniera simile a quanto eccellentemente espresso dal film Piccole Donne.
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