Barbie sotto accusa

Barbie è un’icona audace che scuote il mondo con il suo stile rivoluzionario: non importa se la ami o la odi, non si può negare che Barbie sia sempre stata una pioniera. Come affermato dalla talentuosa regista Greta Gerwig in un’intervista esclusiva con The Guardian, “Barbie ha messo piede sulla Luna molto prima che le donne potessero possedere una carta di credito… È sempre stata un passo avanti.” Ma come ogni donna che si fa strada nel mondo pubblico, anche Barbie ha anche affrontato numerose controversie e scandali nel corso degli anni.

Tra le questioni più recenti, c’è il bando del film su Barbie in Vietnam. A quanto pare, una mappa presente nel film rappresenta la delicata “linea dei nove tratteggi” nel Mar Cinese Meridionale, suscitando la disapprovazione delle autorità locali. Tuttavia, il divieto non ha fermato l’entusiasmo intorno al film, con i protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling, che hanno portato sullo schermo una storia straordinaria e coinvolgente.

Il film, uscito nelle sale il 20 luglio 2023, ha generato molte reazioni diverse. Alcuni lo hanno acclamato come una celebrazione dell’empowerment femminile, mentre altri lo hanno criticato aspramente, accusandolo di essere mero strumento propagandistico. Ma a prescindere dalle opinioni contrastanti, è innegabile che Barbie sia ancora in grado di scuotere le acque e far parlare di sé.

A tal proposito, approfondiamo insieme alcune delle più strane e provocatorie controversie legate a Barbie che sembra siano cadute nel dimenticatoio. Nonostante il suo status di icona, Barbie non è stata immune da polemiche: dalle sue misure fisiche irrealistiche agli stereotipi di genere perpetuati dalle sue numerose professioni, Barbie ha affrontato una serie di critiche; tuttavia, bisogna anche riconoscere che negli ultimi anni ha compiuto importanti passi avanti nell’inclusione e nella rappresentazione di diverse etnie e corporature.

Barbie è, quindi, molto più di una semplice bambola di plastica: è una forza del cambiamento e dell’innovazione, sempre pronta a sfidare il normale e a superare le aspettative. Mentre il mondo si evolve intorno a lei, Barbie continua a essere un faro di ispirazione per le generazioni future, dimostrando che essere audaci e coraggiosi è la chiave per lasciare un segno indelebile nella storia.

Il Processo di Mattel per la presunta copia di una bambola tedesca chiamata Bild Lilli

Il Processo di Mattel per la presunta copia di una bambola tedesca chiamata Bild Lilli

Nel 1956, un evento decisivo avvenne nella vita di Ruth Handler, l’ispirata inventrice di Barbie e co-fondatrice di Mattel, mentre si trovava in viaggio in Svizzera. Durante il suo soggiorno, un’incantevole bambola chiamata Bild Lilli catturò la sua immaginazione: questa Lilli possedeva una figura simile a quella di Barbie, un trucco impeccabile e uno sguardo audace.

La fonte di ispirazione della bambola Lilli era un’avventurosa striscia a fumetti pubblicata sui giornali tedeschi, che narrava le avventure di una giovane e disinibita donna operante nel mondo dell’intrattenimento per adulti. Inizialmente, le Lilli non erano destinate ai bambini, essendo vendute nelle tabaccherie e nei negozi di articoli per adulti, spesso regalate come scherzi per addio al celibato.

Con un’intuizione straordinaria, Ruth Handler decise di importare alcune bambole Bild Lilli negli Stati Uniti. Tre anni dopo, nel 1959, fece il suo esordio la prima Barbie, conquistando le vetrine dei negozi di giocattoli. Tuttavia, la storia non finì qui. L’azienda tedesca Greiner & Hausser, produttrice delle bambole Lilli, intraprese una causa legale contro Mattel, accusandola di aver copiato il loro design.

Il caso giudiziario si risolse pacificamente fuori dal tribunale nel 1963, quando la Mattel acquisì ufficialmente i diritti di copyright e brevetto delle bambole Greiner & Hausser, mettendo fine alle controversie. Così, nel 1964, Barbie, figlia dell’incontro tra l’ingegno di Ruth Handler e l’ispirazione della bambola Lilli, consolidò la sua eredità come uno dei giocattoli più iconici e amati di tutti i tempi. La sua eleganza senza tempo e la sua capacità di ispirare la fantasia di generazioni di bambini e adulti rimangono una testimonianza del genio creativo che ha dato vita a questa straordinaria figura.

La Barbie Slumber Party e il pericoloso consiglio dietetico

La Barbie Slumber Party e il pericoloso consiglio dietetico

Nel 1965, fu Barbie Slumber Party a svelarci il misterioso segreto per mantenere la sua invidiabile figura da cartone animato: la delicata bambola veniva presentata con un adorabile pigiama, i suoi capelli adornati da morbidi bigodini, e perfino un minuscolo libro contenente preziosi consigli dietetici, che recitava semplicemente: “Non mangiare”. Un consiglio certamente azzeccato per una graziosa bambola di plastica, ma, senza dubbio, pericolosamente inappropriato per un essere vivente come noi.

Sia la Barbie che noi possiamo essere icone di bellezza, ciascuno a modo suo, ma ricordiamoci sempre che la bellezza autentica risiede nella nostra individualità e nell’accettazione di noi stessi. Quindi, celebriamo la nostra unicità e impariamo a vivere ogni giorno in armonia con il nostro corpo e la nostra mente, perché la vera magia sta nell’avere sfaccettature e imperfezioni.

Skipper cresce e la polemica sulla pubertà

Skipper cresce e la polemica sulla pubertà

Nel 1975, fu lanciata Growing Up Skipper, una bambola concepita con l’intento di educare i bambini sulla pubertà, ma che, paradossalmente, scatenò una controversia dirompente. L’idea era che i bambini potessero far crescere il seno di Skipper semplicemente ruotando il suo braccio sinistro, ma nella realtà, sappiamo bene che il processo della crescita è ben più complesso e delicato. La scatola della bambola presentava persino un’etichetta piuttosto imbarazzante, con la promessa che Skipper sarebbe diventata una “teenager alta e prosperosa”, passando da una graziosa bambina.

Ecco, in questo caso, la combinazione tra educazione e gioco si rivelò tutt’altro che appropriata. Sebbene l’intento di informare fosse lodevole, la modalità di presentazione fu alquanto inopportuna e irrealistica. La pubertà è un momento cruciale della crescita personale, e i bambini dovrebbero essere istruiti in modo sensibile e rispettoso riguardo ai cambiamenti che il corpo attraversa durante questa fase.

La Barbie in Rollerblade ritirata per rischio di incendio

La Barbie in Rollerblade ritirata per rischio di incendio

Nel 1991, fece la sua apparizione trionfale la spettacolare Barbie Rollerblade Flicker ‘n Flash, una vera e propria icona su rotelle. Tuttavia, la sua avventura sul mercato fu breve, poiché i suoi pattini rivoluzionari si dimostrarono, ahimè, un po’ troppo “infiammanti” per il gusto delle autorità.

Sì, avete capito bene! Questa Barbie fu ritirata dalle vetrine e dai cuori dei bambini a causa del suo affascinante (e sfortunato) potere di creare incendi. Ora, sicuramente non era la Barbie che desiderava letteralmente “scaldare” il cuore dei suoi piccoli ammiratori, ma sembra che avesse interpretato il concetto di “far scintille” in modo un po’ troppo letterale.

Persino il rinomato umorista Dave Barry non poté resistere alla tentazione di dedicare alcuni dei suoi divertenti articoli alla pericolosa bambola. E mentre la povera Barbie Flicker ‘n Flash è sparita dal mercato, il suo ricordo vivrà per sempre nei nostri cuori e nelle raccolte di cimeli, dove il sorriso incendiario di questa eclettica e temeraria figura rimarrà indelebile.

Magari oggi potremmo ridere di quell’episodio, ma allora fu un’esperienza indimenticabile e una lezione per tutti noi: anche il giocattolo più brillante e affascinante può nascondere segreti inaspettati!

Il Barbie Liberation Organization sfida i ruoli di genere

Barbie Teen Talk

Nel 1992, un’insolita organizzazione nota come la “Barbie Liberation Organization” compì una mossa audace che sarebbe rimasta nella storia. Il loro obiettivo era la celebre Barbie “Teen Talk”, una bambola che recitava frasi pre-registrate, tra cui le famose parole “La matematica è difficile” e “Andiamo a fare shopping“. Ma cosa avrebbe potuto spingere questa misteriosa organizzazione ad agire?

Il gruppo, in maniera audace e creativa, decise di sostituire le registrazioni della Barbie con quelle dei G.I. Joe, evidenziando così la potente influenza dei giocattoli nell’inculcare vecchi stereotipi di mascolinità aggressiva e femminilità passiva. Questa azione sconvolgente aprì gli occhi di molti, portando all’attenzione del pubblico quanto le rappresentazioni dei giocattoli potessero influenzare sottilmente i giovani, plasmando idee e percezioni sul genere.

La Barbie Oreo e il controverso razzismo

Barbie Oreo Fun

Nel 1997, fece il suo ingresso trionfale la fantastica Barbie Oreo Fun, ispirata ai celebri biscotti dal cuore goloso. Tuttavia, purtroppo il suo nome “Oreo” suscitò polemiche, poiché poteva essere interpretato come un termine dispregiativo, utilizzato per descrivere una persona di origine nera che, secondo alcuni, sembrava abbandonare le proprie radici culturali a favore di comportamenti più in linea con la cultura bianca. Questa infelice associazione portò rapidamente al ritiro della versione nera della bambola dal mercato.

Questo incidente ci ricorda quanto sia essenziale essere sensibili e attenti quando si sceglie il nome di un prodotto o qualsiasi altra forma di rappresentazione. Il rispetto per la diversità culturale e l’inclusione sono fondamentali per una società prospera e armoniosa.

Barbie e l’accessibilità

Barbie e l'accessibilità

Nel 1997, fece il suo ingresso Becky, l’amica di Barbie, una giovane intraprendente che sfidava ogni ostacolo sulla sua carrozzina. Tuttavia, mentre Becky si univa al mondo incantato di Barbie, emerse una triste realtà: la meravigliosa casa dei sogni di Barbie non era affatto accessibile per lei.

Questo fatto sconvolgente fece riflettere sulla dolorosa mancanza di inclusività e accessibilità che ancora oggi affligge la società.

La Barbie Musicale e l’allerta FBI

La Barbie Musicale e l'allerta FBI

Nel 2010, un’innovativa creazione chiamata “Video Girl Barbie” fece il suo ingresso sul mercato, stupendo il mondo con la sua vocazione interattiva e una sofisticata videocamera integrata. Tuttavia, dietro la sua affascinante estetica si celava una controversia inaspettata, che avrebbe suscitato grande preoccupazione e attenzione da parte delle autorità.

Infatti, questa incredibile bambola parlante destò l’interesse dell’FBI, che si trovò a riflettere sulla possibilità del suo potenziale utilizzo malevolo per la produzione e diffusione di immagini inquietanti.

Tuttavia, l’incidente servì anche come spunto per una maggiore riflessione sull’importanza di sviluppare giocattoli interattivi in modo responsabile, adottando rigorose misure di sicurezza per proteggere la privacy e la dignità di chi li utilizza.

Il Libro “Barbie: Posso essere una programmatrice informatica?”

Il Libro "Barbie: Posso essere una programmatrice informatica?"

Nel 2010, il libro “Barbie: Posso essere una programmatrice informatica?” fece capolino sul mercato, portando con sé un’ondata di entusiasmo per l’idea di avvicinare le giovani menti femminili al mondo delle carriere tecnologiche.

Tuttavia, all’interno di questa pubblicazione, c’era un piccolo ma significativo problema: Barbie cedeva il compito di programmazione ai suoi colleghi maschi. Questa situazione fu oggetto di pesanti critiche poiché alimentava concezioni negative riguardo il ruolo delle donne nel campo della tecnologia.

Sebbene l’intento iniziale fosse nobilissimo, questo aspetto controverso oscurava la vera potenzialità del messaggio che il libro avrebbe dovuto trasmettere. Oggi, mentre riflettiamo su quella pagina della storia, possiamo cogliere l’opportunità di riscrivere il futuro delle giovani donne nel settore tecnologico: riaffermiamo il ruolo delle donne come menti brillanti, capaci di affrontare sfide complesse e portare avanti idee innovative con la stessa determinazione e talento dei loro colleghi maschi.

La controversa Hello Barbie

Hello Barbie

Nel 2015 fece la sua comparsa la Hello Barbie, una bambola dall’incredibile abilità di parlare, grazie a un microfono e alla connessione Wi-Fi. Questo avanzato giocattolo, tuttavia, scatenò timori legittimi riguardo alla sicurezza e alla privacy dei dati dei piccoli proprietari; genitori e tutela della privacy si unirono in un coro di preoccupazioni riguardo alle possibili minacce che l’interconnessione della bambola avrebbe potuto comportare: dalla possibilità di essere controllata da hacker malevoli fino all’intercettazione di conversazioni private, tutto sembrava possibile.

Anche se nel corso del tempo tutte queste controversie si sono placate, non possiamo dimenticare che esse ci offrono uno sguardo affascinante sulla peculiare posizione che Barbie ha occupato, e continua a occupare, nel centro di dibattiti e critiche riguardanti importanti temi sociali e culturali. Da sempre, questa iconica figura giocattolo ha riflesso e influenzato l’immaginario collettivo, diventando spesso lo specchio delle trasformazioni della nostra società.

Oggi, mentre la Hello Barbie potrebbe essere relegata alla nostalgia di un’epoca passata, l’eredità di Barbie come fenomeno culturale persiste e questa bambola continua ad accompagnare l’immaginario collettivo, rimanendo un simbolo di speranza, cambiamento e riflessione sulla nostra identità e sulla società che ci circonda.


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FONTEBuzzfeed
Irene Podestà
Sono una giornalista specializzata nell'analisi e nella recensione di film e serie TV. Con una vasta esperienza nel settore dell'intrattenimento, mi dedico a fornire consigli informati e approfonditi su produzioni cinematografiche e televisive, sia per il grande schermo che per le piattaforme di streaming. La mia passione per il mondo dell'intrattenimento si traduce in un impegno costante nell'identificare e condividere le opere più meritevoli e significative. Il mio obiettivo è fornire un punto di vista informato e critico per guidare verso una visione consapevole dei contenuti.